Mouraria è uno dei quartieri più tradizionali e multiculturali di Lisbona. Dopo tutto, fu in questa parte della città che i Mori vennero a vivere dopo la conquista di Lisbona da parte del re Afonso Henriques nel 1147, fino alla loro espulsione definitiva dal territorio portoghese quattro secoli più tardi.
Oggi, più di sei secoli dopo, questa bellissima zona della capitale portoghese è ancora scelta da più di 50 nazionalità diverse, la maggior parte delle quali proviene da Cina, India, Bangladesh, Pakistan e Mozambico, per citare solo alcune delle comunità più numerose del quartiere.
Durante una delle nostre ultime passeggiate in questo quartiere, ci siamo resi conto che, nonostante la sua multiculturalità, Mouraria è ancora un tipico quartiere di Lisbona, con le sue caratteristiche, le sue tradizioni, i suoi costumi e, soprattutto, la sua gente unica.
Non appena si entra in questo quartiere, situato tra Martim Moniz e Castelo de São Jorge, ci si accorge subito di molteplici dialetti, di molte credenze, ma soprattutto di quell’accento di quartiere Alfacinha che tanto caratterizza la gente e le comunità dei quartieri più tradizionali della città.
È una sensazione unica e bisogna prestare molta attenzione per percepirla, ma quando accade è una sensazione fantastica: ci si trova nel cuore di Lisbona, dove il significato di tutta la storia che la città porta sulle spalle batte più forte.
Più sicurezza dopo il 2009
Mouraria non è sempre stato uno dei luoghi più sicuri della città. Sebbene oggi sia piuttosto accogliente, prima della riqualificazione del 2009 era un quartiere problematico e degradato.
Ma la verità è che con la crescita della città, che si è rivolta al turismo con un’offerta più consistente e migliorata, i tempi sono cambiati rapidamente e oggi è una delle maggiori attrazioni per i forestieri che visitano la capitale.
Infatti, insieme ad altri quartieri come Alfama, Mouraria fa parte di un itinerario “imperdibile”, soprattutto per chi vuole conoscere le radici della città e la sua cultura.
La riqualificazione di alcune aree del quartiere, come Largo da Achada, una vera e propria oasi di relax al centro di Mouraria, è un chiaro esempio dei cambiamenti che questa parte della città ha subito, rendendola più “visitabile” e attraente per i turisti stranieri e nazionali.
Largo da Achada si trova proprio dietro la Chiesa di São Cristóvão, accanto a una delle case più antiche della città, risalente all’epoca del terremoto del 1755, con porte e finestre che oggi sono molto difficili da trovare a Lisbona.
Durante la vostra visita troverete anche angoli e nicchie come questo, accanto alla Calçada da Rosa, dove potrete rilassarvi ascoltando i residenti che lavano i panni nella vicina lavanderia a gettoni.
E, naturalmente, non dimenticate di girovagare e di avventurarvi nelle decine di angoli e vicoli di questo quartiere. Vale sicuramente la pena di trascorrere tutto il tempo qui. Vivrete Lisbona come mai prima d’ora.
Un’altra attrattiva di questi angoli sono gli omaggi, sotto forma di installazioni sulle pareti, ad alcuni dei più noti abitanti del quartiere Mouraria.
Camilla Watson è l’artista responsabile di questa mostra all’aperto, in un museo sempre aperto ai visitatori, senza dover pagare biglietti, per conoscere le storie di ognuno di questi individui.
Una di queste storie ha suscitato la nostra curiosità, quella di Fabia Loreti, la donna che ha avuto più figli in questo quartiere: 21, di cui 12 ancora in vita.
Il luogo di nascita del fado?
Ci sono chiaramente due quartieri di Lisbona che “rivendicano” il titolo di culla del fado: uno è Alfama, dove si trova il Museo del Fado, e l ‘altro è Mouraria, dove nacque e visse Severa, la prima cantante di fado portoghese conosciuta.
Si racconta che questa cantante del XIX secolo si innamorò di un aristocratico e da lì la nostra musica raggiunse i migliori salotti dell’epoca.
Anche Fernando Maurício, l’acclamato “Re del Fado di Mouraria”, ha vissuto qui e Mariza, che oggi è la più internazionale delle nostre cantanti di fado, è cresciuta a Mouraria.
La nostra visita a Mouraria termina qui, con molto ancora da raccontare. Vi invitiamo quindi a visitarla e a condividere con noi la vostra esperienza.
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