Sicuramente avrete sentito parlare di “calhandreiras” o “calhandrar” e forse vi ricorderanno anche quei vostri vicini che stanno sempre alla finestra. Ma sapete da dove deriva questo termine?
Bisogna risalire al XVII o XVIII secolo per scoprirne le origini: gli studiosi dicono che è legato a un tipo di vaso dell’epoca, il “calhandro” (pentole, anfore o vasi da notte), che veniva versato e lavato nel Tago da un gruppo di servi, per lo più schiavi neri, al servizio delle famiglie più nobili e ricche della città.

Curiosare
Una volta insieme in riva al fiume, queste donne ne approfittavano per chiacchierare (a lungo), raccontando e spettegolando su tutto ciò che accadeva nelle case dei loro padroni.
L’allegria si diffondeva sulla banchina del Tago, nella zona del Ponte Nuovo della Casa da Índia e sulla spiaggia di Bica do Sapato (le principali discariche) e il rumore era tale da non passare inosservato.
Da quel momento in poi, il termine “calhandreira” è stato associato per sempre a coloro che si intromettono nella vita degli altri.
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